La castrazione come terapia
Ricordo che nel maggio del 1971, con una delegazione del Partito
Comunista di Reggio
Emilia, ebbi occasione di fare un viaggio culturale in Cecoslovacchia come
rappresentante
del Centro di Igiene Mentale reggiano. C'erano anche medici rappresentanti
la medicina interna, la chirurgia, la medicina del lavoro.
All'ospedale psichiatrico di Olomouc ci fu una discussione con gli
psichiatri dell'istituto.
Io chiesi: "Chi sono gli internati qui dentro?".
Loro risposero: "Sono schizofrenici".
Io domandai: "Cosa significa schizofrenici?".
Loro mi dissero: "Sono persone contraddittorie".
Allora io domandai: "A voi non sembra probabile che le
contraddizioni individuali
siano in rapporto dialettico con le contraddizioni sociali?".
Ma il direttore dell'istituto tagliò corto: "Nei paesi
socialisti non ci sono contraddizioni
sociali".
Il capo delegazione, che era un comunista ortodosso, e teneva in gran
conto il
modello del socialismo reale (si chiamava Soncini ed era un funzionario
dell'amministrazione
dell'ospedale civile di Reggio) poiché parlava bene la lingua ceca
teneva la conversazione con il direttore del manicomio di Olomouc.
A un certo punto mi si rivolse e mi chiese: "Puoi dirmi cosa
significa "pulpectomia"?".
Allora io gli risposi: "Significa castrazione".
Così Soncini scoperse che a Olomouc la castrazione faceva parte
delle terapie.
Siccome io ero incaricato dalla delegazione di scrivere le mie
impressioni sulle
istituzioni visitate, un giorno mi fu richiesto ufficialmente attraverso il
capo
delegazione di smettere di scrivere critiche contro lo stato. A cui io
risposi che,
in ogni caso, avrei continuato a scrivere quello che pensavo.
Se a qualcuno comunque venisse voglia di pensare a proposito della
castrazione
che la psichiatria dei paesi dell'Est è particolarmente feroce, lo
rimanderei immediatamente
al testo di Bernard De Fréminville "La ragione del più
forte" "trattare o maltrattare i malati di mente", che nel
"Piccolo inventario degli strumenti della terapia
e della coercizione fisica immaginati e messi in atto dagli alienisti del
XIX secolo
come segno della presa di un potere assoluto sul corpo dei malati",
scrive appunto
alla voce "Castrazione":
"Verosimilmente poco praticata dagli autori francesi, la
castrazione viene menzionata
da Esquirol, (insieme alla "caduta sulla testa, il taglio dei capelli,
l'operazione
della cateratta"), solo come mezzo terapeutico aleatorio di nessuna
utilità (1838).
In compenso gli autori anglosassoni parevano più decisi a non
indietreggiare di
fronte a questo intervento.
Fu ad esempio praticato nel 1861 dal Dottor Rooker (di Castleton) su un
epilettico
"dedito alla masturbazione". Negli otto mesi successivi
all'operazione, "l'epilessia
non ricomparve, ma ci furono di tanto in tanto ulteriori tentativi di
masturbazione".
Visto che l'operato era diventato "indolente, grasso e pigro"
chi aveva praticato
quell'intervento smise di interessarsi a lui...
Tale operazione fu praticata negli Stati Uniti su "alienati dediti
alla masturbazione"
più o meno, durante tutto il XIX secolo (il dottor Crosby nel 1843,
il dottor Wilkerson
nel 1881, il dottor Goodell dal 1878 al 1880).
Il dottor Goodell ha completato il rapporto sugli interventi da lui
compiuti con
una esposizione generale dei motivi che l'avevano indotto a ricorrervi:
"Innanzi
tutto, una donna, se è pazza non fa parte del corpo sociale
più di un qualsiasi criminale.
E poi, la sua morte è sempre una grande consolazione per gli amici
più cari (...).
In realtà, non sono affatto sicuro che, a seguito dei progressi che il futuro ci
riserva, gli uomini di stato col tempo non riconosceranno che una buona
politica
sociale deve proporsi di far sparire la follia prescrivendo la castrazione
di tutti
i folli e l'asportazione delle ovaie di tutte le donne folli"
(1882)"32
A noi resta da dire che, nonostante i progressi del futuro,
probabilmente nemmeno
Hitler, tra i capi di stato ha avuto tanta immaginazione quanta il dottor
Goodel;
ne avrebbe voluta.
C'è poi da chiedersi come mai secondo alcuni psichiatri americani
del XX secolo la
masturbazione è diventata una terapia.